Il maestro dei maestri spiega il senso della sua terza volta alla manifestazione agente di innovazione e trendsetter che assicura uno sguardo sul futuro.
Occhi puntati sul dolce: l’area Pasticcieria e gelato di HostMilano, a fieramilano dal 13 al 17 ottobre 2023, attirerà sguardi golosi ma anche nuove tendenze e affondi sul mercato, grazie ad eventi di grandissimo spessore. Tra questi, il ritorno del maestro dei maestri, Iginio Massari, con la terza edizione di Pasticceria di Lusso nel mondo. A lui abbiamo chiesto di raccontarci il suo rapporto con l’International Hospitality Exhibition. “Ci unisce un’idea di percorso: da una parte c’è la manifestazione che propone attraverso le aziende espositrici le tecnologie del food e dall’altra parte ci sono io che ci credo e le propongo. La fiera è quello spazio che ti permette di capire esattamente come sta andando il tuo mondo, esprime la massima tecnologia e ti consente di programmare un acquisto di macchinari che altrimenti non sapresti nemmeno che esistono”.
Ci può dire qualcosa sull’evento?
Personaggi da tutte le parti del mondo, metà italiani e metà stranieri, presenteranno la propria idea di dolce, le macchine che usano e quali vorrebbero acquistare, e racconteranno alla platea le loro esperienze di successo.
Cosa si aspetta da Host2023?
Sarà lo specchio delle novità mondiali che abbracciano il food, e penso che con queste informazioni si potrà decretare la fine di molte nostre incertezze e costruire una nuova partenza verso orizzonti più ampi, in parte ancora da scoprire. A HostMilano si capirà l’orientamento del banchetto del futuro prossimo e in quale scenario si inserirà la pasticcieria cioccolateria gelateria nel mondo del food.
Come vede il futuro?
Oggi il mondo va veloce, cambia in continuazione, ipotizzare uno scenario ben preciso significherebbe fornire una falsa profezia su dove andrà la pasticcieria e la cucina in generale. Tuttavia esistono dei principi e delle tendenze di fondo che i grandi professionisti mondiali, in questa occasione, ci racconteranno attraverso le loro esperienze.
Parliamo dell’internazionalità di Host, quanto è importante essere internazionali oggi?
Con la velocità dei trasporti il mondo è diventato piccolo, oggi è importantissimo essere internazionali. Il problema è che manca un codice comune di apprendimento di base, e saranno probabilmente le fiere a formare un linguaggio comune riguardo alla comunicazione, a come avere le disponibilità economiche ed evitare la diffidenza verso il nuovo. Io in fiera voglio lanciare questo messaggio: le macchine devono esserci sempre e dietro le macchine ci deve essere una testa pensante, poi l’apporto creativo farà la differenza.
L’innovazione ha cambiato il business?
Sì perché oggi si può essere concorrenziali con il mondo intero e perché propone tecnologia all’avanguardia.
Ci sono negli ultimi 30 anni innovazioni che hanno rivoluzionato il modo di lavorare?
Tutte, dalla macchina del caffè alla macchina del gelato, il cuocicrema, le temperatrici di cioccolato ma anche le materie prime stesse, le farine sono cambiate dall’A alla Z, non c’è qualcosa di specifico. Il mondo corre, chi si aggrappa al passato perderà il treno.