Ecologico, compostabile, riutilizzabile: in un canale che sta esplodendo si lavora per rendere il materiale da asporto sempre più efficiente e green
È qui per restare, il food delivery, ma non v’è dubbio che il canale pone domande e approcci che cambiano e si evolvono col tempo.
“A casa, il pranzo in smart working e la cena con i bambini si vogliono allo stesso tempo più veloci e sani, di provenienza locale, biologica, vegetariana o vegana” spiega Joachim Schertl, Senior Product Manager di Thermohauser, azienda tedesca che ha commissionato un sondaggio tra 1.000 impiegati sulla loro situazione alimentare quando lavorano da casa. Scoprendo che più di un terzo è insoddisfatto della propria alimentazione rispetto a quando pranzava al lavoro, in mensa o in ristoranti nelle vicinanze.
“C’è un enorme potenziale non sfruttato nel mercato alimentare. Si continua a produrre e utilizzare una quantità eccessiva di imballaggi monouso che inquinano l'ambiente. Ma una legge Ue [già recepita in Germania dal gennaio 2023, ndr] richiede a catering, servizi di consegna e ristoranti con più di 5 dipendenti e una superficie di vendita al dettaglio superiore a 80 mq di offrire contenitori per gli ordini di cibo e bevande riutilizzabili come alternativa ai contenitori monouso. È proprio da qui che partono le nostre soluzioni. Negli ultimi anni abbiamo lavorato allo sviluppo di imballaggi riutilizzabili per i consumatori e la ristorazione, prodotti con standard elevati in Germania. Nessuna importazione, nessuna spedizione su lunghe distanze. Il design sostenibile e innovativo soddisfa le esigenze dei clienti”.
I contenitori sono disponibili in diverse dimensioni e colori, sono impilabili, con il coperchio trasparente per identificare facilmente il contenuto, riciclabili al 100%, utilizzabili in microonde e lavabili in lavastoviglie.
“Quello del food delivery è un settore in costante evoluzione – conferma Jessica Sestito, marketing manager del Gruppo SDS -. Tra le principali novità c’è una richiesta di packaging legato non solo al tradizionale consumo dei pasti principali della giornata. La tendenza, infatti, è quella di ordinare anche prodotti da forno, pasticceria o spuntini nell’arco della giornata”.
Cresce l’attenzione del cliente nei confronti della sostenibilità ambientale sia nei prodotti - a km0, che rispettino il pianeta e i lavoratori - sia nel packaging. “Anche nella ristorazione professionale sono sempre più diffusi articoli monouso in materiali biodegradabili e compostabili, come acido polilattico (PLA), materBi, legno e polpa di cellulosa”.
Anche le certificazioni giocano un ruolo. “Siamo un’azienda certificata FSC, marchio che anche in Italia ha assunto un ruolo di primo piano nel mercato dei prodotti forestali quali legno, carta e prodotti non legnosi. Sempre più aziende sono interessate a sapere da dove vengono i prodotti che vendiamo: FSC certifica la provenienza da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile”.
SDS ha realizzato un catalogo dedicato all’asporto con piattini in polpa di cellulosa, delivery box, vaschette in cartoncino nel rispetto delle norme igienico sanitarie e della qualità del prodotto preparato. “Tra gli articoli che abbiamo presentato con successo troviamo le etichette anti-effrazione o a sigillo che, oltre alla possibilità di poter scrivere o stampare ingredienti, allergeni, calorie e nome dell’operatore, sono una garanzia per il cliente”.