Se c’è una parola dell’anno (anzi, due) è senza dubbio intelligenza artificiale. E anche nell’ospitalità le novità non potevano che cominciare con l’AI. Che qui si pone al servizio di una richiesta in costante crescita negli ultimi anni: l’iperpersonalizzazione. Grazie all’AI sarà possibile calibrare in maniera sempre più precisa servizi e prodotti sulle esigenze del singolo cliente. Ma anche semplificare, per tutti, molti servizi: ad esempio automatizzando i check-in. Ma il supporto alla personalizzazione riguarda un po’ tutte le soluzioni digitali, sempre più condivise (big data via web e su cloud) per profilare al meglio il cliente e le sue aspettative.

Paradossalmente, l’obiettivo dei freddi algoritmi sarà produrre esperienze più emozionali, perché in linea con lo stile di vita del consumatore. Nei bar e ristoranti, contribuirà sempre di più anche il design esperienziale, che esalta il momento degustativo in un ambiente multisensoriale che stimola tutti i sensi.

Una multisensorialità che oggi esalta il piacere degli occhi anche al bar: come già al ristorante, l’esperienza della bevanda, in particolare della caffetteria, oggi deve essere soprattutto “instagrammabile”. Riguardo ai gusti, il 2024 è l’anno dei mocktail: cocktail “finti” (cioè “mock”) perché analcolici, ma che riproducono l’esaltazione di sapori di un mix alcolico spesso ricorrendo proprio al sapore intenso del caffè, meglio se specialty coffee.

E sono finiti anche i tempi della semplice carta dei vini e dei marchi internazionali di birra e alcolici. Bar e ristoranti si specializzano con una carta delle birre dedicata a birre artigianali locali, vini di annate e terroir specifici sostenuti da una narrazione, collezioni eclettiche di liquori (dopo il whisky e il gin, nei prossimi anni attenzione al rum) e succhi di frutta freschi a km zero.

Per approfondire questi e altri trend del settore, l’appuntamento da non perdere è Host 2025, a fieramilano a Rho dal 17 al 21 ottobre 2025.