Packaging sostenibili, nuove ricette e attenzione alla tostatura anche di piccoli lotti: caffè e tè sono prodotti sempre più ricercati e di cui ci si prende cura a 360 gradi.
Sembra ormai lontano anni luce il tempo in cui il caffè e il tè erano commodity senza una grande identità. Oggi il mondo è cambiato e le soluzioni che puntano alla qualità e alla sostenibilità aumentano e si diversificano. Come vedremo a HostMilano.
“Nel corso dell'ultimo anno abbiamo imparato che molte cose possono essere fatte virtualmente, ma anche che un contatto personale non può essere sostituito da un incontro online. Pertanto, siamo molto felici che Host si terrà di persona e non vediamo l'ora di incontrare finalmente clienti esistenti e nuovi. Ci aspettiamo sicuramente molte discussioni e incontri interessanti” dice Michael Blatter, Head of Sales Coffee & Nuts di Bühler.
L’azienda svizzera presenterà gli ultimi sviluppi nel campo della tostatura. “Per la prima volta abbiamo la possibilità di fare prove di tostatura su piccola scala con lotti fino a 10 kg e scalare poi facilmente su scala industriale. Questo fa risparmiare parecchi costi nello sviluppo del prodotto e riduce lo spreco di materie prime di alta qualità e costose”. Tra le tendenze in atto c’è la sostenibilità in tutti i suoi aspetti. “In un processo ad alta temperatura come la tostatura del caffè, l'energia gioca certamente un ruolo vitale. Con l'azienda norvegese di lavorazione del caffè Joh. Johannson abbiamo recentemente costruito in Norvegia la prima fabbrica di caffè a bassissima emissione di CO2 al mondo. Grazie a concept innovativi siamo riusciti a ridurre le emissioni dell'85% rispetto a una torrefazione di caffè convenzionale: un risultato incredibile”.
Mostrare ai visitatori il funzionamento delle macchine e far toccare con mano i vantaggi dei prodotti: è il valore aggiunto della fiera in presenza secondo Goglio, azienda di Daverio (VA) che sviluppa e realizza sistemi per l’imballaggio fornendo laminati flessibili, valvole, macchine e assistenza tecnica ai maggiori torrefattori al mondo. “A HostMilano porteremo soluzioni innovative per il confezionamento del caffè, tra cui la ‘capsula compostabile barriera’ e i packaging sostenibili realizzati con materiali in materiale poliolefinico, privi del classico strato di alluminio: la loro produzione comporta una riduzione fino al 40% di emissioni di CO2 e sono recuperate dai moderni impianti di riciclo della plastica, mantenendo le proprietà barriera necessarie per conservare il prodotto” spiega Fabrizio Tomasich, Direttore Vendite Italia di Goglio.
“Una delle tendenze più importanti è la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità che considera l’intero ciclo di vita di un prodotto, dai materiali utilizzati ai processi produttivi, allo stoccaggio e trasporto fino allo smaltimento. Un altro ambito rilevante nel nostro settore riguarda la ricerca e lo sviluppo di soluzioni per l’Industry 4.0: grazie al nostro sistema possiamo monitorare h24 le linee di produzione installate, per garantire la massima efficienza degli impianti e una riduzione degli sprechi, grazie all’analisi dei dati di produzione, di funzionamento e di processo”.
“Durante la pandemia molte aziende dell'ospitalità hanno avuto tempo per pensare al loro business e a nuove opportunità. HostMilano è la fiera per trovare i fornitori e partner di cui hanno bisogno per portare sul mercato le loro nuove idee” ragiona Arnout Verbeek, Managing Director dell’olandese Tea Quiero International che la scorsa edizione ha ottenuto la prestigiosa Smart label. A ottobre presenterà nuove soluzioni per il tè nell’ospitalità: “i clienti oggi più che mai chiedono di essere coccolati e sorpresi, siamo convinti che vogliano salubrità, sostenibilità, un ottimo gusto e packaging distintivi”. Tra le tendenze, grande attenzione sta vivendo il mondo dei tè alle erbe specie tra i giovani professionisti dei grandi centri urbani. “Preferiscono le infusioni e cercano anche prodotti biologici. Erbe tradizionali come camomilla, rooibos, zenzero e menta, ma anche nuove infusioni come tiglio e moringa”.