"All’inizio della pandemia abbiamo fatto un’attività di teamship con tutti i nostri associati tramite anche delle survey mirate per far capire qual era l’impatto di questa pandemia sul nostro business. Come secondo punto, abbiamo accelerato tutti i nostri lavori sulle attività tecniche, l’etichettatura energetica dei nostri prodotti, sulle performance, quindi le procedure di performance dei nostri prodotti piuttosto che delle normative tecniche. Dopodiché ci siamo concentrati sulla formazione sia tecnica, tipica, per esempio, quella sulla Brexit, cosa succederà quando ci sarà la Brexit per le nostre esportazioni, che su quella manageriale, come uscire dalla pandemia il più velocemente possibile con nuovi metodi di business. L’ultimo punto, non il meno importante ovviamente, è stata un’attività di advocacy, sia su Confindustria che soprattutto sul governo per cercare di ottenere degli sgravi fiscali o degli incentivi per il nostro settore, che è stato uno dei più colpiti dalla pandemia. Se dividiamo la ristorazione in due parti, la ristorazione quella chiamata per diletto e quella per business, avremo due settori ben distinti. Quella di diletto è solo una questione di tempo. La gente continuerà a uscire per andare ai ristoranti, per andare a mangiare. La ristorazione di business probabilmente sarà più impattata. Noi pensiamo che un trend sulla digitalizzazione dei nostri prodotti sarà sicuramente una cosa che nel futuro diventerà sempre più importante, sia dalla parte hardware, quindi come connettere il prodotto e che app sviluppare per tenere tutti i prodotti sotto controllo". A dirlo è Andrea Rossi, Presidente di EFCEM.