I nuovi format prevedono focus su ambiente e digitalizzazione, ma senza dimenticare nuove tipologie di camere e spazi comuni più ampi.
Comodità, multifunzionalità e approccio green. È questo il poker di parole chiave dell’hotellerie di domani, secondo la percezione di Nicola De Pellegrini, architetto e designer con focus proprio sul settore alberghiero. “In questo comparto ci si interrogava già negli anni scorsi su come intercettare il consumatore più giovane e come cavalcare i nuovi trend”, ha detto in un'intervista al Sole 24 Ore, sottolineando come le nuove generazioni siano molto più attente ai valori della sostenibilità rispetto ai baby boomers: “I più giovani sono meno attratti da dettagli come la rubinetteria di lusso, mentre sono più esigenti sulla funzionalità degli spazi”. La conseguenza, inevitabile, è che l’hotel del futuro dovrà essere pianificato su nuovi format.
A cominciare dalle camere, che dovranno essere pensate non solamente per il pernottamento, ma dovranno essere multifunzionali, in grado cioè di consentire lo smart working durante il giorno. In primo piano anche l'idea di comfort per il viaggiatore, un concetto che soprattutto nelle grandi catene alberghiere prenderà il posto di lusso e di bello. Le stanze, quindi, saranno più grandi, meno rumorose, con una buona qualità della luce e dell’aria; e magari, dotate anche di attrezzi per il fitness, preferibili rispetto alle palestre in aree comuni. Ma non basta, perchè dovrà diventare più facile richiedere servizi e pasti in camera, magari con comandi touchless.
Un discorso a parte riguarderà l’aspetto dell’igiene, tanto che anche i mobili saranno probabilmente realizzati con materiali antibatterici. “Chi entra in camera deve avere la sensazione che sia pulita e sanificata – spiegato De Pellegrini - quindi le moquettes tradizionali non andranno più bene e saranno sostituite o da moquettes battericide e sostenibili, o da altri materiali più facili da igienizzare”. Senza contare che andrà ripensato anche tutto l'aspetto riguardante il marketing e la comunicazione: il viaggiatore che entra in una camera d'albergo, dovrà sempre avere la sensazione di essere in un luogo pulito e piacevole, senza però avvertire di essere in una “clinica sanificata”.
Sono attesi, poi, grandi cambiamenti anche sul fronte delle aree comuni, dal momento che i desideri di viaggiatori vecchi e nuovi vorrà spazi più ampi e luminosi, possibilmente collegati con aree esterne, in modo da poter vivere anche all’aperto. E sempre a proposito di digital, non mancheranno aree ridotte, quando non completamente scomparse, dedicate al check-in e check out, grazie al boom delle app e della gestione online dei servizi, room service compreso.
Last but not least, nell'hotellerie di domani il verde la farà da padrone: piante più numerose sia negli interni, sia negli spazi esterni. “Le piante purificano l’aria e soprattutto danno un messaggio positivo”, dice De Pellegrini. Che aggiunge: “Gli hotel del futuro, inoltre, non potranno esimersi dall’avere una colonnina per ricaricare le auto elettriche, che forse, nel giro di qualche anno, scalzeranno quelle a benzina o diesel”.