Matteo O. Ingaramo, il presidente di Poli.Design ci racconta la sua visione del futuro dell’ospitalità e del rapporto tra uomo e macchine. L’obiettivo è trovare un punto di equilibrio. E il progettista sarà fondamentale contribuire a raggiungerlo
Uno sguardo sulle nuove istanze che stanno cambiando i paradigmi dell’ospitalità, il ruolo del progettista e i concetti di lusso, qualità, tecnologia e creatività: ce lo fornisce Matteo O. Ingaramo, Professore in Design al Politecnico di Milano e presidente di Poli.Design, storico partner di HostMilano nel concorso Smart Label – Host Innovation Award.
“Stiamo assistendo a cambiamenti epocali, come l’intelligenza artificiale, che dispiegheranno appieno i loro effetti soltanto nei prossimi anni ma che ci dobbiamo già preparare a gestire fin da ora” premette Ingaramo. Che intravede per progettisti e imprenditori tre sfide.
Le tre sfide della tecnologia
Una prima sfida è rappresentata dal rischio di usare la tecnologia in modo fine a sé stesso. “Detto in modo semplice, non basta aggiungere un bel display digitale colorato a una macchina per renderla più efficiente o per facilitare il lavoro dell’operatore. Se l’interfaccia non è intuitiva, anzi, l’utilizzo diventa ancora più complicato. Quindi l’innovazione deve essere davvero funzionale e motivata al miglioramento di un processo”.
Una seconda sfida è rappresentata dall’equilibrio che dobbiamo trovare tra le crescenti capacità delle macchine e la creatività e professionalità umane. “Corriamo infatti il rischio di sopravvalutare le prime e sottovalutare le seconde”, prosegue il Presidente di POLI.design, “trascurando la crescita e la formazione del personale e ottenendo risultati non sempre ottimali perché la complessità delle macchine non è bilanciata dalla preparazione di chi le deve usare. Pensiamo all’esempio delle macchine del caffè che ‘fanno tutto da sole’, incentivando in alcuni casi l’assunzione di personale tecnicamente poco preparato e che non ha una cultura del caffè”.
Una terza sfida, e un altro equilibrio da raggiungere, riguarda i costi dell’innovazione. L’innovazione è costosa e negli anni passati si sono commessi degli errori scommettendo su tecnologie create da zero che poi si sono rivelate poco efficaci. In ambito industriale questo è controproducente. Qui occorre un cambio di paradigma, bisogna passare a un approccio smart in cui si costruisce l’innovazione sull’esistente in un’ottica di ostante differenziazione specializzata e funzionale.
La sostenibilità diventa approccio ESG a tutto campo
Trasversale a queste sfide rimane naturalmente anche il tema della sostenibilità, che nel frattempo si è evoluta in approccio ESG (Environment, Social, Governance) e circolarità. “Un esempio molto chiaro viene dal segmento dell’hotellerie luxury. In passato, il senso di lusso veniva espresso innanzitutto da scelte estetiche che privilegiavano un’impressione di costi elevati: materiali preziosi, ad esempio, o un servizio anche fin troppo assiduo. Oggi, invece del cameriere pronto e riempire d’acqua il bicchiere appena si svuota, in un hotel di lusso potremmo trovare la borraccia d’acciaio che ci dobbiamo riempire da soli”. Questa apparente “diminuzione” del servizio è in realtà uno statement di attenzione di sostenibilità da parte dell’hotel, cui spesso si affianca un design caratterizzato da materiali grezzi, naturali o riciclati. La bottiglia diventa poi un oggetto che rimane al cliente, rafforzando il legame valoriale col soggiorno.
“Il ruolo del progettista nel fuoricasa è oggi quello di tenere insieme tutte queste istanze”, conclude Ingaramo, “per aiutare il committente a costruire un progetto che sia sostenibile non solo ambientalmente ma anche economicamente, innovativo nel senso più autentico, che realizzi un investimento capace di durare anche nel medio-lungo termine”.
Sono aperte fino al 30 aprile 2023 le candidature, riservato alle aziende espositrici di HostMilano, alla quinta edizione di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento promosso da HostMilano e Fiera Milano in partnership con POLI.design e patrocinato da ADI – Associazione per il Disegno Industriale rivolto a prodotti e soluzioni distintivi per funzionalità, tecnologie, sostenibilità ambientale, etica o risvolti sociali. Nelle prossime newsletter troverete le anteprime di alcune delle aziende che hanno già presentato la loro candidatura.