Creatività, personalizzazione ma anche e soprattutto approccio green nella produzione e nella concezione dei materiali: questo ci raccontano due aziende top del contract.
Creatività e savoir faire, progetti chiavi in mano, sostenibilità, ambiente e i valori emersi nell’ultimo biennio saranno le basi per un futuro più equo e pulito. L’arredo contract ha ormai abbracciato questi elementi dai quali non può più prescindere. Come ci spiegano da Costa Group.
“I materiali impiegati per la realizzazione degli spazi Food – Hospitality sono innovativi e a basso impatto ambientale, ottenuti perseguendo politiche di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali ed energetiche finalizzate alla riduzione degli sprechi di risorse non rinnovabili”.
Un esempio sono i pavimenti e i rivestimenti delle pareti realizzati con una ceramica fotocatalitica effetto marmo dalle proprietà antivirali e antibatteriche, anti odore, autopulenti e antinquinanti. O le verniciature ad acqua, con un contenuto di sostanze organiche volatili minore rispetto a quelle poliuretaniche al solvente. Infine, i BIO-materiali naturali e di qualità, provenienti da risorse naturali e rinnovabili e facilmente recuperabili. “Ferro, legno, vetro, cotone, danno inoltre una sensazione di autenticità ed eleganza”.
Come all’Aurum e Vitrum Luxury Suites a Como dove molti degli arredi sono di recupero, abbandonati lungo le strade d’Italia e restaurati dagli artigiani Costa Group, sono diventati gli attori principali del luogo. In collaborazione con Autogrill, invece, i fondi di caffè, dopo un processo di trasformazione ispirato ai principi dell’economia circolare, mescolati con resine naturali, hanno dato vita a un materiale innovativo che consente di produrre banconi, pannelli e tavoli su cui vengono servite altre tazze di caffè.
“Tra i principali trend che abbiamo intercettato nel settore hospitality, prosegue e cresce l’attenzione nei confronti degli arredi per gli spazi outdoor di dehors di ristoranti, caffetterie e hotel” aggiungono da Pedrali -. Sono spazi sempre più pensati per garantire il benessere delle persone e consentire un’evasione dalla realtà”.
L’idea è quella di portare all’esterno il comfort caratteristico degli arredi per indoor.
La richiesta verte oggi verso prodotti versatili, in grado di rispondere alle esigenze di riconfigurazione degli spazi in base alle esigenze del momento. Ma si cerca anche la qualità e la durabilità dei materiali.
Sul fronte green, Pedrali nel 2021 ha completato lo studio di Corporate Carbon Footprint, certificato secondo la norma UNI EN ISO 14064-1:2019. Sulle proprie fabbriche ha installato oltre 3000 pannelli fotovoltaici. Nel 2020 sono state presentate le prime collezioni realizzate in polipropilene riciclato, per il 50% da scarto di materiale plastico post consumo (frutto di raccolta differenziata) e per il 50% da scarto di materiale plastico industriale.
I prodotti realizzati in legno sono certificati e per le collezioni in legno vengono utilizzate vernici a base acqua composte per lo più da resine di origine vegetale. “Composte per il 40% da materie prime provenienti da sostanze vegetali ‘di scarto’, queste vernici realizzate su base vegetale hanno durezza, resistenza chimica e alla luce e lavorabilità industriale paragonabili ai classici prodotti di derivazione petrolifera, ma con una netta riduzione della componente fossile” concludono dall’azienda.