Il food delivery? È qui per restare. E ha bisogno di tecnologia

fieramilano, Rho
17-21.10.2025

Delivery

Il food delivery? È qui per restare. E ha bisogno di tecnologia

Più che una moda, un’abitudine di consumo imprescindibile. A Host 2023 le attrezzature e gli accessori più all’avanguardia e sostenibili anche per il mondo delivery.

Millennials e Generazione Z. Sono loro gli indiscussi protagonisti nella crescita del cibo a domicilio negli ultimi anni. Ma seguiti e imitati da nuovi target di consumatori, che sono sempre più spesso si concedono un pasto comodo e veloce. Tendenza confermata anche dall’Online Food Delivery Services Global Market 2023: secondo il rapporto, il mercato globale dei servizi di food delivery crescerà da 128,32 miliardi di dollari nel 2022 a 143,05 miliardi di dollari nel 2023, con un CAGR (tasso di crescita composto) dell’11,5%. Per il futuro prossimo, si stima una crescita fino a 159,46 miliardi di dollari nel 2027, con un ulteriore +2,8% annuo.

 

In parallelo, il settore sta generando verso l’industria food equipment e il suo indotto una forte richiesta di tecnologie – fisiche e digitali – e di prodotti, accessori, soluzioni e servizi innovativi, scalabili e sostenibili. Risposte che gli operatori professionali troveranno a Host 2023, a fieramilano dal 13 al 17 ottobre prossimi, dove sarà possibile non solo scoprire le tendenze del delivery, ma anche e soprattutto incontrare le aziende del settore, dai grandi player alle start-up innovative, fino ai fornitori più specializzati.

 

Just Eat, tra i leader nei servizi di food delivery, realizza la Mappa del cibo a domicilio in Italia, arrivata nel 2022 alla sesta edizione (v. anche articolo in questo numero). Tra le altre tendenze, la ricerca evidenzia il desiderio di sostenibilità, soprattutto da parte dei consumatori, che si traduce in una spinta a implementare nuove tecnologie da parte delle aziende. Come  spiega Daniele Contini, Country Manager Just Eat Italia: “La tecnologia, e più in generale l’innovazione, rappresenta un pilastro importante del nostro business. Ci impegniamo nel garantire un’esperienza di food delivery veloce, efficace e soddisfacente dove è importante anche l’aspetto emozionale. Un’altra delle nostre peculiarità è il customer care interno, che abbiamo deciso di portare in azienda per migliorare il servizio complessivo, fornendo una migliore esperienza ai ristoranti partner e ai clienti, aumentando allo stesso tempo il coinvolgimento dei dipendenti”.

 

“Nel lungo termine”, prosegue Contini, “il mercato del cibo a domicilio continuerà a crescere grazie alla comodità e praticità della consegna a domicilio. A questo, si aggiungono altre occasioni di consumo come l’asporto, la ristorazione in ambito aziendale, tutte con potenzialità notevoli”.

 

E conclude sul tema della sostenibilità: “A fine 2021, il Gruppo ha annunciato l’impegno a ridurre le emissioni entro il 2030 attraverso azioni concrete: dal miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici ai mezzi elettrici per i rider, fino al packaging e materiali sostenibili e al supporto ai propri Ristoranti Partner nell’attuazione di pratiche sostenibili. Anche in Italia Just Eat ha avviato diversi progetti, in particolare in ambito green mobility nei tre poli logistici di recente apertura a Roma, Firenze e Milano”.

 

Una realtà molto particolare nel panorama delle delivery app è Too Good To Go che redistribuisce i prodotti in eccesso, in particolare, del bakery, in speciali package a prezzo vantaggioso. “L’obiettivo di Too Good To Go è la lotta allo spreco alimentare”, spiega Mirco Cerisola, Direttore di Too Good to Go Italia. “Grazie alle nostre Surprise Bag, nel 2019 abbiamo salvato oltre 14 milioni di pasti. Ad oggi in Italia collaboriamo con 25 mila negozi partner e, per rendere più efficace la lotta allo spreco, stiamo pensando a nuove soluzioni”. Oltre al coinvolgimento diretto dell’industria alimentare, nelle prospettive di Too Good to Go per il futuro prossimo anche un crescente ampliamento verso il mondo della ristorazione e del fuoricasa in generale.

 

E se app servono a ordinare, per una resa ottimale occorre poi anche il corretto “hardware” per consegnare. “Abbiamo notato che sempre più persone alternano la cena fuori con una cena speciale a casa. Di conseguenza, il fuoricasa si specializzerà più nella fascia alta, mentre quella medio-bassa sarà coperta quasi completamente dal delivery, aggiunge Matteo Cerpelloni, Chief Marketing Officer dell’azienda svizzera Antidoto, che produce speciali forni dedicati alla consegna. “Dalla loro nascita i nostri forni sono stati riprogettati e migliorato più volte fino a renderli full-electric e compatibili  con le auto elettriche, anche valorizzando l’esperienza acquisita in Svizzera, un Paese che punta a essere carbon free entro il 2050”.