Davide Oldani: tecnologia, passione e territorio

fieramilano, Rho
17-21.10.2025

Horeca Bites

Davide Oldani: tecnologia, passione e territorio

Lo chef due stelle del D’O parla a HoReCa Bites delle tecnologie imprescindibili in cucina se unite al fattore umano e dell’importanza di HostMilano per la ripartenza del settore.

Ogni due anni a HostMilano vengono presentate le innovazioni dei settori protagonisti, dalla ristorazione all’hotellerie, dal pastry al gelato alla panificazione, raccogliendo visitatori da tutto il mondo desiderosi di conoscere che mood avrà l’ospitalità del futuro.

 

Per questo HoReCa Bites per il primo appuntamento ha pensato di coinvolgere Davide Oldani. Un grande chef, che nel 2020 ha ottenuto la seconda stella Michelin e la stella verde Michelin che segnala i protagonisti più attenti all’ambiente nel suo ristorante D’O di Cornaredo, alle porte di Milano. Ma anche un habitué dell’International Hospitality Exhibition.

 

La sua cucina “Pop”, fatta di materie prime umili reinterpretate in chiave contemporanea, l’ha reso non solo famoso ma anche un esempio per tanti giovani che hanno voluto accostarsi alla ristorazione con un nuovo approccio.

 

 

Descrivici la tua cucina in tre parole

 

Credo che l’educazione, l’onestà e l’amore siano fondamentali per comporre la cucina Pop del ristorante D’O.

 

 

Chef e tecnologia: qual è la tua relazione con l’innovazione?

 

L’innovazione in cucina è fondamentale, a patto che si conosca la tradizione, perché non c’è nulla di nuovo se non si hanno basi solide fondate sulle ricette classiche, la tradizione e se non si conosce il proprio DNA nel proprio territorio.

 

 

Cosa trovi interessante in HostMilano?

 

Direi tutto, come dimostrano i tanti anni della sua storia. Lo scorso HostMilano ha avuto una marcia in più perché ha dato la possibilità di uscire dai due anni di pandemia. È stata un’opportunità fondamentale per la ripartenza e per riunire le persone che come me fanno questo mestiere con passione.

 

 

Quali sono gli strumenti tecnologici a cui non puoi rinunciare nel tuo lavoro?

 

Sicuramente in questo momento così particolare il forno trivalente, la macchina per il sottovuoto e il Roner. Ma alla fine di tutto questo ci deve essere il materiale umano che credo sia la tecnologia più aggiornata.

 

 

Che consigli daresti ai giovani?

 

Se posso darne uno è quello di seguire il cuore, la passione, le regole e metterci tanto impegno. E avere l’obiettivo sempre davanti a sé.