Tecnologia, sostenibilità ed esperienza utente: l’evoluzione di hotel, ristoranti e negozi gourmet secondo le ultime tendenze di progetto. In attesa di scoprirle in anteprima a Host Milano.
Cresce in tutto il mondo la voglia di vivere sempre più le relazioni sociali in ambienti fuoricasa di qualità. E i numeri lo confermano. Secondo Allied Market Research, il valore del mercato mondiale dell’arredamento contract sfiora i 153 miliardi di dollari, con una previsione di crescita annua del 5,4% fino al 2030. In Europa, afferma Statista, il segmento dedicato all’ospitalità vale circa 45 miliardi di euro, mentre in Italia il contract (uffici compresi), spiega il Centro Studi FederlegnoArredo, rappresenta il 30% del fatturato totale del settore arredamento (cioè oltre 17 miliardi di euro su un totale di circa 52), con una domanda in espansione soprattutto per hotel, ristoranti e food retail.
Numeri che raccontano un comparto dinamico, dove l’innovazione tecnologica e la sostenibilità stanno ridefinendo l’estetica e la funzionalità degli spazi conviviali. Una delle tendenze più evidenti? L’integrazione delle soluzioni di intelligenza artificiale e domotica, che permettono una iper-personalizzazione sempre più spinta migliorando al contempo l’efficienza energetica. In parallelo, continua a crescere l’ecodesign: diventano elementi imprescindibili dei nuovi progetti materiali ecocompatibili e sistemi di risparmio idrico ed energetico, ma anche soluzioni eque e inclusive.
In particolare, il design contemporaneo degli spazi condivisi si arricchisce con diverse tendenze materiche. Il biofilico, per esempio, è un approccio che mira a integrare elementi come piante, materiali organici e luce naturale, favorendo benessere e riconnessione con l’ambiente. A sua volta, il minimalismo caldo propone ambienti caratterizzati da linee semplici e pulite, dove però materiali “tattili” come legno e tessuti naturali, insieme a tonalità neutre, creano atmosfere accoglienti e rilassanti. Infine, il vintage rivisitato reinterpreta il design del passato, portando arredi iconici in un contesto contemporaneo grazie all’uso di materiali e tecnologie moderne, spesso con forme arrotondate e citazioni ironiche.
Dalla user experience ai comportamenti eco-virtuosi
Poiché il consumatore è sempre più consapevole e proattivo, tra i criteri che guidano la progettazione spicca anche la user experience, con ambienti pensati per favorire comportamenti eco-virtuosi da parte degli utenti e garantire interazioni semplici e intuitive. Una filosofia che, nel back end, si applica anche alle apparecchiature in cucina e dietro il bancone. Non manca, infine, una certa riscoperta delle soluzioni analogiche, come i comandi fisici in cucina, apprezzati per la loro immediatezza e praticità.
“La user experience oggi non è solo questione di interfacce digitali, ma uno strumento fondamentale per guidare comportamenti virtuosi”, spiega Venanzio Arquilla, docente di Design al Politecnico di Milano e giurato di Smart Label 2025. “Un prodotto ben progettato può indurre l’utente a ottimizzare i consumi di energia e acqua, o a gestire meglio tempi e temperature nei processi di lavoro. Assistiamo a un’evoluzione che supera la fascinazione per la tecnologia fine a se stessa e porta a soluzioni integrate, pensate per rispondere a bisogni concreti. Anche l’iper-personalizzazione passa dalla UX, con dispositivi che guidano gli operatori nella preparazione di cibi in linea con nuovi modelli alimentari. Al tempo stesso, vediamo un ritorno ai pulsanti fisici, soprattutto in contesti professionali, dove la praticità supera l’estetica digitale. Il futuro del design nel mondo dell’ospitalità sarà fatto di integrazione tra tecnologia e funzionalità”.
A Host 2025, a Fiera Milano – Rho dal 17 al 21 ottobre prossimi, il contract sarà protagonista non solo nel percorso espositivo, grazie alle aree Arredo-Tecnologia e Tavola, ma anche con la settima edizione di Smart Label – Host Innovation Award, il riconoscimento all’innovazione sostenibile promosso da Fiera Milano e Host Milano in collaborazione con POLI.design e con il patrocinio di ADI – Associazione per il Disegno Industriale.