Dai nuovi packaging al recupero degli scarti nei luoghi di piantagione, la filiera vuole continuare a offrire caffè di qualità nonostante i cambiamenti climatici. Tutte le novità a Host 2025.
Secondo uno studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica PLOS One, entro il 2050 il riscaldamento globale potrebbe ridurre della metà le coltivazioni di Arabica, la varietà di caffè più usata nelle miscele, di cui rappresenta il 60% a livello mondiale.
E questo in un momento cui la domanda sta crescendo: il Centro Studi Mediobanca calcola il consumo attuale in 3,1 miliardi di tazzine di caffè bevute ogni giorno nel mondo, che salirà dell’1-2% l’anno fino al 2030, fino a raggiungere 3,8 miliardi di tazzine.
L’exploit degli specialty coffee e degli iced coffee, insieme all’attenzione della Gen Z per i caffè personalizzati, sono tra i principali driver di crescita, che pongono il settore in prima linea nel coniugare lo sviluppo del business con la crescita sostenibile. Il caffè diventerà un bene di lusso? O saremo in grado di trovare alternative? Lo abbiamo chiesto ad alcuni tra i principali attori della filiera, che saranno presenti nell’area Caffè-Tea di Host 2025.
“Nelle nuove tendenze di estrazione, i protocolli di valutazione sensoriale si rivolgono a un pubblico più vasto”, esordisce Marco Bazzara, Quality Manager di Bazzara e Director della Bazzara Academy. “Per questo è importante attivare nel pubblico una nuova consapevolezza della qualità che deriva da tutti gli anelli della catena: una sostenibilità lungo tutta la filiera, per esempio noi poniamo grande attenzione ai packaging sostenibili”.
A questo proposito commenta Elena Demo, Product Manager Coffee di Goglio, tra i leader nel confezionamento: “Dopo le capsule, oggi cresce il caffè in grani, non solo al bar, ma anche a casa. Diventano ancora più decisivi gli imballaggi, anche per soddisfare il nuovo regolamento europeo PPWR in termini di ‘design for recycling’ e riciclabilità su scala industriale. Goglio offre una gamma completa di materiali e macchine che soddisfano questi requisiti”.
Tornando al tema della filiera conclude Paola Goppion, Amministratore di Goppion Caffè: “Nei luoghi di piantagione le drupe, svuotate dal seme, sono trasformate per generare energia. Inoltre, una recente ricerca italiana ha permesso di trasformare da rifiuto a sottoprodotto l’ultimo residuo di pellicola intorno al chicco verde. Questa attenzione consente di offrire al consumatore un caffè non solo piacevole e senza retrogusti, ma anche equo e sostenibile”.
A Host 2025, a fieramilano a Rho dal 17 al 21 ottobre 2025, si parlerà del futuro del caffè anche nel ricco palinsesto di eventi, che vede il ritorno a Milano del World Barista Championship.