Arte, storia e design. Tocco da archistar. Natura e sostenibilità. Sono i fil rouge della nuova hôtellerie di lusso. Con un’ambizione: creare autentiche destinazioni che offrono non solo accoglienza, ma vere e proprie esperienze lifestyle personalizzate.

È il caso di Portrait Milano, la più recente aggiunta alla collezione di hotel luxury del gruppo Ferragamo. Ospitato nell’ex Seminario Arcivescovile, un gioiello del barocco milanese, il nuovo Portrait firmato da Michele de Lucchi, e Michele Bönan per gli interni, parte dalla moda come trait d’union tra la famiglia e l’anima della città: una moda non effimera, ispirata alla grande tradizione di understatement  dell’alta borghesia milanese – alla ‘Io sono l’amore’ – che si concretizza in un interior design fortemente materico tra pietra, pelle, boiserie e tessuti preziosi, che valorizza a contrasto l’austera architettura del Seminario, restaurata con cura. Mentre il piano nobile è dedicato alla ricettività, al piano terra spiccano le boutique e i ristoranti, aperti sulla grande piazza interna.

Sempre il recupero di un landmark urbano, ma nel segno della natura e sostenibilità, è il filo conduttore del nuovo Rosewood di São Paulo, il primo della catena in Sudamerica. Ospitato in un iconico ex ospedale di maternità, l’hotel si caratterizza per la nuova torre con giardino verticale ideata da Philippe Starck e decorata con opere di artisti locali, che dialoga con il restyling di Jean Nouvel all’insegna dei tessuti naturali, i legni recuperati, vegetazione brasiliana e pezzi di design. Ben sei i ristoranti per altrettante esperienze gourmet diverse.

Risalendo il continente, a New York per la prima proprietà in Nord America di prossima apertura Six Senses punta sull’architettura contemporanea più iconica e sceglie The XI, la doppia torre affacciata sull’Hudson River firmata da Bjarke Ingels. Il nuovo albergo aspira a diventare parte integrante della vita culturale della città: al suo interno una grande piscina e una galleria d’arte aperte a tutti, oltre a spazi dove si terranno esperienze ad hoc quali l’alta cucina.

Ma non è tutto. I nuovi format puntano anche sull’alta tecnologia – domotica controllata dalla voce, specchi smart, accesso tramite app sul proprio smartphone – o sulla sostenibilità, ottenendo certificazioni LEED, eliminando la plastica non riciclabile, implementando fonti di energia rinnovabili e riducendo i consumi d’acqua. E ancora, gli hotel sono sempre meno alberghi e sempre più “luoghi” di co-working, ma anche co-living. E per concludere: sempre più attenzione alla valorizzazione dei talenti, e ai territori, andando oltre il brand per abbracciare le tradizioni locali nel design.

Per scoprire tutte le future tendenze la destinazione imperdibile è Host 2023, a fieramilano a Rho dal 13 al 17 ottobre prossimi.